100 milioni per le spese di Natale: a Belluno 500 euro a testa, più di ogni altra provincia veneta

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Comunicato stampa n. 49/2024 del 9 dicembre

 

La stima di Confartigianato Imprese

 

Regali, feste, valori cristiani, ma anche giro d’affari: Natale porta con sé un importante rilievo economico in Veneto e anche in provincia di Belluno. E l’artigianato recita un ruolo da protagonista.

 

I numeri

 

Secondo una stima dell’Ufficio Studi di Confartigianato su dati Istat, il Veneto sarà al terzo posto in Italia nella spesa per gli acquisti natalizi (intesa come prodotti alimentari, bevande e altri prodotti e servizi tipici del Natale): la previsione di spesa per quest’anno è di circa 2,2 miliardi di euro (dietro a Lombardia con 4,6 miliardi e Lazio con 2,7 miliardi). Belluno si attesta attorno ai 100 milioni, di cui due terzi per alimentari e bevande. Il dato significativo è che Belluno è la provincia con una spesa procapite superiore a tutte le altre province venete: oltre 500 euro (la seconda è Venezia con 480, l’ultima Treviso con 446), contro una media veneta di 461 euro.

 

Le imprese artigiane coinvolte nei settori di offerta e prodotti e servizi tipici del Natale in Veneto sono 32.753, pari al 10,4% del totale nazionale e il 29,8% dell’artigianato regionale. A Belluno queste imprese artigiane sono 1275, pari a un terzo (30,3%) delle imprese della provincia; gli addetti sono 4698, pari al 36,5% del totale degli addetti dell’artigianato, più della media veneta (35,8) e italiana (33,5%): tra le province venete, superano Belluno in questa graduatoria Rovigo e Vicenza. Significa che il peso di questo settore, nella provincia bellunese, è molto significativo.

 

A Natale è il settore agroalimentare ad avere tradizionalmente l’impennata di vendite, con una particolare ricerca di prodotti artigianali a km zero. Questa scelta rappresenta in Veneto l’8% della spesa di dicembre in prodotti alimentari e bevande a livello nazionale, pari a 1,4 miliardi. Poco più di metà è la spesa per abbigliamento, calzature, complementi d’arredo, articoli per la casa, gioielleria e orologeria per cui i veneti spenderanno 842 milioni.

 

I dati di Confartigianato evidenziano che sei piccole imprese artigiane e di prossimità su dieci scelgono come mercato di riferimento il proprio comune o regione, mentre se si osserva la domanda, riferita al 2023 in Italia, il 23,5% dei consumatori hanno acquistato prodotti a chilometro zero.

 

L’analisi

 

Si sa che oggi il consumatore vuole diversificare, ama ricercare il dono che stupisce, che racconta una storia ed esprime bellezza, gusto e creatività che solo un prodotto artigianale può garantire.

 

“A spingere il consumatore a scegliere un prodotto artigiano per le festività è la ricerca di prodotti di qualità, con l’utilizzo di materie prime che garantiscono durata, bellezza, unicità e soprattutto lavorazioni a regola d’arte – commenta la presidente di Confartigianato Imprese Belluno Claudia Scarzanella -. Abbiamo lanciato anche quest’anno la campagna nazionale “Acquistiamo locale” e abbiamo aderito con convinzione all’iniziativa Natale a Belluno, per promuovere l’acquisto di prodotti artigianali come supporto non solo per le nostre imprese, ma per l’economia locale. Diventa da parte di tutti un’azione di sostegno al welfare, all’ecosistema economico e culturale del territorio”.

 

Ogni prodotto artigiano riflette l’abilità di fondere tradizione e modernità; gli artigiani offrono un servizio su misura, dalla consulenza alla riparazione e alla personalizzazione, in un rapporto di fiducia e affidabilità che oggi è ricercato dal consumatore.

 

“Confartigianato – continua Claudia Scarzanella – sta promuovendo da anni una politica di sostenibilità e circolarità ed è per questo che il mondo artigiano viene premiato dalle famiglie nella scelta degli acquisti perché ne riconoscono le buone pratiche che riducono gli sprechi e tutelano l’ambiente.

 

In particolare, la forza dell’agroalimentare, che spinge il Made in Italy nel mondo con numeri importanti, è sicuramente il sistema di filiera che raggruppa l’intera catena del valore dalla produzione alla vendita. In Italia appartengono a questa filiera il 20% delle imprese con oltre 3 addetti e il 17,2% del valore aggiunto di tali imprese. In Veneto sono 19.446 le imprese aderenti che danno lavoro a 343.096 addetti, per un valore aggiunto di 17.861, pari al 10,6% del totale regionale, con un’incidenza molto superiore al 7,2% nazionale. Siamo convinti che l’interazione delle imprese artigiane nella filiera fornisca un impulso decisivo alla qualità della produzione”.

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