La mancata comunicazione al Registro Imprese di un domicilio digitale valido ed attivo comporterà l’assegnazione d’ufficio di un domicilio digitale e l’irrogazione di una sanzione amministrativa, in misura raddoppiata per le società (cioè da 206,00 a 2.064,00 euro) e in misura triplicata per le imprese individuali (cioè da 30,00 a 1.548,00 euro).
Il 26 novembre 2021 è stata avviata, con le prime Camere pilota, la sperimentazione per l’attribuzione d’ufficio del domicilio digitale con contestuale irrogazione della sanzione alle imprese prive di PEC. Le imprese oggetto della sperimentazione hanno già la possibilità di accedere al cassetto digitale per la consultazione del proprio domicilio e per prendere visione del verbale sanzionatorio. Il domicilio digitale assegnato d’ufficio, attivo solo in ricezione, è accessibile dal rappresentante dell’impresa unicamente tramite il cassetto digitale. In questo modo tutte le pubbliche amministrazioni, e anche i privati, possono raggiungere l’impresa con una PEC riducendo i costi e i tempi di postalizzazione a beneficio anche dell’ambiente. Questo è il primo passo del processo di transizione digitale delle imprese italiane.
Il Cassetto dell’imprenditore amplia così il proprio ruolo anche a domicilio digitale per le imprese che non ne abbiano eletto uno nel Registro Imprese.
Dopo un primo periodo di sperimentazione, durante il quale sarà attribuito un numero molto contenuto di domicili digitali, si prevede l’apertura della procedura a
tutte le Camere a partire dai primi mesi del 2022.
E’ ancora possibile per le imprese regolarizzare la propria posizione comunicando al registro imprese il proprio domicilio digitale.
Il servizio “Pratica semplice” accessibile via web all’indirizzo https://www.registroimprese.it/pratiche-semplici consente al legale rappresentante dell’impresa munito di dispositivo di firma digitale, di trasmettere il proprio indirizzo PEC al registro imprese in maniera semplice e veloce. La pratica è esente da diritti di segreteria ed imposta di bollo.