Comunicato stampa del 11 giugno 2022
Azione di moral suasion di Confartigianato. L’associazione regionale scrive ai parlamentari, quella bellunese si associa e spinge su tutti i fronti – politi e amministrativi – per provare a disinnescare la “bomba” a orologeria dei bonus edilizi. Infatti, ballano oltre 400 milioni di euro di crediti fiscali delle imprese che lo hanno riconosciuto in fattura e non sono ancora riuscite a monetizzarli tramite cessione (su 3 miliardi di investimenti ammessi a detrazione in Veneto a fine maggio). Una situazione che sta mettendo in crisi di liquidità decine di imprese anche a livello bellunese
La soluzione ci sarebbe: il Decreto Legge Aiuti. Infatti, la possibilità per la banche di cedere i crediti fiscali prevista in decreto non è riuscita a dare ancora liquidità al mercato perché tra gli intermediari bancari prevale la cautela: si attende la conversione del decreto in legge prima di riprendere a operare sul mercato.
«Pare che le banche abbiano fatto acquisti di crediti ciascuna fino al raggiungimento del proprio tetto fiscale. La capienza fiscale sarebbe colma e gli istituti starebbero cercando di cedere per liberare spazio, ma finché la norma non si stabilizza definitivamente resta la prudenza» puntualizza Fabio Zatta, presidente di mestiere degli edili di Confartigianato Belluno. «Ben venga quindi la lettera ai parlamentari veneti che a Belluno rilanciamo con un appello a tutti i politici locali. È doveroso far capire a deputati e senatori delle commissioni bilancio, finanze, lavori pubblici e attività produttive che se non si interviene con tempestività, i bonus edilizi andranno in tilt e creeranno una paralisi per le imprese del comparto casa. Chiediamo di sbloccare il sistema di cessione dei crediti fiscali, e che si valuti una ulteriore proroga della scadenza per le abitazioni unifamiliari che in regione Veneto valgono già oltre 1 miliardo e 120 milioni di euro di investimenti».
«È necessario che la conversione del Dl aiuti sia fatta con celerità, non certo a metà luglio come preventivato» aggiunge il direttore di Confartigianato Belluno, Michele Basso. «I bonus hanno innescato la ripresa del settore edile, da sempre trainante per l’economia. Oggi però tra caro materiali, prezzi energetici alle stelle e impasse del mercato, si rischia di affossare tutto. Decine di piccole e medie imprese bellunesi saranno costrette a un inevitabile blocco dei cantieri. Stiamo parlando di una filiera che oltre agli edili conta impiantisti, serramentisti, e che a cascata arriva fino all’arredo casa e alla ristorazione per gli operai. Davvero possiamo permetterci di bloccare tutto?».