Comunicato stampa del 30 agosto 2022
Scarzanella: «Interventi rapidi per scongiurare costi insostenibili»
«L’aumento delle bollette di luce e gas sta mettendo a rischio le piccole imprese. Senza interventi rapidi per scongiurare costi insostenibili, rischiamo che diverse attività siano costrette a chiudere». Lancia l’allarme la presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella. L’escalation dei prezzi rilevata negli ultimi mesi sembra destinata a crescere ulteriormente. E per gli artigiani l’autunno potrebbe trasformarsi in un incubo.
Sono i dati rilevati da Confartigianato a tratteggiare la drammaticità della situazione. L’ufficio studi ha calcolato l’impatto sulle micro e piccole imprese della crisi energetica e dell’impennata dei prezzi del gas. Da settembre 2021 a oggi le micro e piccole imprese del Veneto hanno pagato per l’energia elettrica 2,1 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Una batosta senza precedenti che rischia di ingigantirsi ulteriormente: se nei prossimi quattro mesi i prezzi dell’elettricità non diminuiranno, i maggiori costi per i piccoli imprenditori saliranno nel 2022 a 4,2 miliardi in più rispetto al 2021.
Nel dettaglio, la rilevazione di Confartigianato mette in evidenza che gli aumenti del prezzo dell’energia per le piccole aziende con consumi fino a 2000 MWh si traducono in un maggiore costo, tra settembre 2021 e agosto 2022, di 21,1 miliardi di euro rispetto ai dodici mesi precedenti, pari al 5,4% del valore aggiunto creato dalle micro e piccole imprese.
A livello territoriale, sono nove le regioni in cui il boom dei costi dell’elettricità supera il miliardo di euro. I maggiori oneri, 4,3 miliardi, li hanno subiti gli imprenditori della Lombardia, seguiti da quelli del Veneto con 2,1 miliardi, dell’Emilia-Romagna (1,9 miliardi). In Italia – rileva Confartigianato – la velocità di crescita dei prezzi al consumo dell’energia elettrica è decisamente più elevata rispetto a quanto avviene nell’Unione europea: a luglio 2022, infatti, il prezzo dell’elettricità è cresciuto dell’85,3% rispetto dodici mesi prima, a fronte del +35,4% della media dell’Eurozona e, in particolare, del +18,1% della Germania e del +8,2% della Francia.
«In questa situazione è complicatissimo lavorare di per sé. Ma è la montagna a risentire maggiormente del peso delle bollette, perché da noi il gas serve anche per riscaldare gli ambienti, non solo per mandare avanti le attività. E il riscaldamento è una necessità per famiglie e imprese da ottobre ad aprile» sottolinea la presidente Scarzanella. «Nell’agenda del prossimo governo, il problema delle bollette deve essere al primissimo posto».