comunicato stampa del 20 luglio 2022
«Bisogna cambiare radicalmente il sistema del click day, altrimenti i contributi non andranno quasi mai alle piccole imprese delle zone di montagna». Lo dice il direttore di Confartigianato Belluno, Michele Basso.
L’associazione provinciale degli artigiani rilancia un tema che proprio in questi giorni sta tenendo banco a Confartigianato nazionale, quello della semplificazione e della riduzione degli oneri burocratici. Tra i problemi segnalati da numerosi associati – specialmente piccole imprese – spicca quello dell’interazione tra pubblica amministrazione e privati.
Sul tema, Confartigianato Imprese nazionale ha inviato all’attenzione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato un esposto ai sensi degli articoli 21 e 21-bis della Legge 10 ottobre 1990 n. 287, per denunciare le possibili distorsioni al corretto funzionamento del mercato e alla concorrenza derivanti dalle modalità, sempre più frequentemente utilizzate da parte della pubblica amministrazione, di assegnazione degli incentivi finanziari alle imprese aventi diritto in base all’ordine temporale di presentazione telematica delle domande: il “click day”, appunto.
Nel merito, la Confederazione ha denunciato le criticità, i blocchi di sistema operativo, le anomalie e la discriminazione tecnologica di accessibilità alle piattaforme pubbliche, legata alla esigenza di rapidità operativa dei sistemi informatici, che determina, nella maggior parte dei casi, l’esaurimento delle risorse messe a disposizione in un arco temporale brevissimo.
«Se il problema è avvertito dalla pianura, figuriamoci quanto può pesare in montagna, dove oltretutto si aggiungono spesso carenze nei collegamenti internet e difficoltà di connessione» sottolinea il direttore Basso. «Si tratta di distorsioni che creano inevitabili discriminazioni. E la montagna non può permetterselo, soprattutto in questa fase così complicata per lo scenario interno ed europeo. Ci auguriamo vivamente che le segnalazioni di Confartigianato vengano raccolte e ascoltate».