Comunicato stampa n. 29/2024 del 3 luglio
Un documento di Confartigianato inviato alla Commissione Affari Costituzionali del Senato
Bene il DDL Montagna, ma si tutelino tutte le imprese che contribuiscono a presidiare un territorio fragile come quello montano, messo a dura prova dal cambiamento climatico, con conseguenze che arrivano fino alla pianura. Partendo da questa convinzione, all’indomani del positivo ciclo di conferenze “Montagna Futura”, Confartigianato ha scritto e inviato un documento con osservazioni e proposte alla Commissione Affari Costituzionali del Senato che sta esaminando in questi giorni il Disegno di Legge per la valorizzazione e la promozione delle zone montane.
Le imprese artigiane hanno un ruolo decisivo nell’economia della montagna e chiedono alle istituzioni maggiore attenzione per mantenere le esistenti ed anzi attrarne di nuove. “Il DDL Montagna, – commenta Claudia Scarzanella, presidente di Confartigianato Imprese Belluno – finalmente riconosce le peculiarità dei territori montani. Un’impresa di montagna, che si trova in un territorio meno collegato, meno cablato e con minori servizi, non ha la stessa possibilità di stare sul mercato di un’impresa che si trova in un grande o medio centro”.
Tuttavia, Confartigianato Belluno fa eco alla Confederazione nell’opinione che la legge quadro – nata per definire i principi che identificano tutti gli attori della montagna, pubblici e privati, come soggetti che creano il valore della montagna – si focalizzi prevalentemente sulle attività agricole. A livello europeo è ormai consuetudine parlare di ecosistemi di innovazione, così per la montagna serve pensare in ottica ecosistemica dove tutti gli attori possono e devono essere aiutati a fare la loro parte.
“Le imprese artigiane – prosegue Scarzanella – non sono soltanto parte del sistema produttivo della montagna italiana, ma anche attività essenziali per il mantenimento della popolazione in questi territori e costituiscono un fattore decisivo di coesione e di sviluppo. Operano in una logica di economia circolare, si integrano nei piccoli centri rendendoli vivi senza snaturarli. Le piccole imprese, prevalentemente quelle artigiane, costituiscono, assieme alle imprese agricole, l’ossatura del sistema economico delle aree montane. Se si vuole davvero combattere lo spopolamento, riportando attività economiche nei piccoli centri di montagna, occorre riconoscere il ruolo anche sociale svolto dalle imprese artigiane”.
Le misure fiscali a favore delle imprese montane esercitate da giovani introdotte dal disegno di legge sono apprezzate da Confartigianato Imprese Belluno, ma questa sola misura è ritenuta del tutto insufficiente per uno sviluppo montano equilibrato: il sistema di incentivazione andrebbe esteso a tutte le imprese di montagna, creando servizi di supporto diretti (incubatori) e indiretti (credito di imposta e vantaggi contributivi nell’assunzione di risorse).
La provincia di Belluno è particolarmente interessata dal DDL Montagna: è su territorio montano infatti il 100% delle imprese artigiane (4.545 imprese che impiegano 13.269 addetti); Belluno dimostra inoltre una spiccata vocazione all’artigianato, con una quota del 30,9% delle imprese a fronte della media nazionale delle zone montane del 24,4%.