EDILIZIA: crescono le società di capitali, in calo le società di persone

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Comunicato stampa n. 36/2024 del 26 agosto

 

Fabio Zatta: “Dobbiamo batterci per la sburocratizzazione e per risolvere il problema della carenza di manodopera”

 

 

Elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto su dati Infocamere

 

Per il settore delle Costruzioni le scadenze non finiscono mai. Terminato il Superbonus, ora all’orizzonte ci sono le altre scadenze: il 2030 per migliorare la performance energetica degli edifici non residenziali del 16% e il 2033 per quelli residenziali che devono invece potenziare le prestazioni del 26%. È l’Europa che lo chiede, per avvicinarci il più possibile all’altra importante scadenza del 2050 a emissioni zero.

 

Il lavoro per gli edili non mancherà quindi in uno dei settori che per ora non conosce crisi. Ci sono in ballo ancora le detrazioni fiscali del 50% sulle ristrutturazioni ma scadono a fine anno e ancora non si hanno notizie di altre possibili agevolazioni.

 

“Considerato il patrimonio immobiliare che abbiamo, molto datato con classi energetiche basse, quello che ci attende è un periodo di importanti investimenti, sia pubblici che privati. Per i primi a sostegno c’è il Pnrr ma per le famiglie non si hanno avvisaglie per ora di aiuti – avverte la presidente di Confartigianato Imprese Belluno Claudia Scarzanella – e temo che con l’avvio della procedura di infrazione per deficit eccessivo non saranno previsti molti sostegni. Se queste scadenze sono richieste dall’Europa, è l’Europa che deve intervenire a garanzia dell’attuazione del Green Deal, magari basandosi sullo schema del NextGenerationEU”.

 

“C’è un po’ di preoccupazione tra gli addetti ai lavori – commenta Fabio Zatta, presidente del mestiere Edilizia di Confartigianato Imprese Belluno. Ora stiamo lavorando, le commesse non mancano ma c’è incertezza per il futuro perché siamo tutti in attesa di capire se ci saranno altri bonus o agevolazioni. Temiamo il mercato subisca uno stallo”.

 

Nel 2024 il trend di crescita del numero delle aziende è leggermente calato.

 

Nel 2023 in provincia di Belluno erano attive nel settore 2.229 imprese, aumentate a 2.247 nel primo semestre del 2024, di cui artigiane l’anno scorso erano 1.864, a cui se ne sono aggiunte una trentina a giugno di quest’anno.

 

Se si considerano i dati del 2010 però, il settore delle Costruzioni ha perso ben 503 aziende e l’artigianato 406.

 

“Si tratta di un rallentamento fisiologico rispetto agli anni precedenti dovuto al boom del Superbonus – chiarisce Zatta. Il problema come sempre è la carenza di manodopera e la mancanza di passaggio generazionale che fa chiudere molte aziende. L’edilizia moderna richiede sempre più competenze e apparecchiature, si sono moltiplicate le incombenze burocratiche per cui è indispensabile strutturarsi e fare rete”.

È proprio questo il dato più rilevante infatti. Stanno nascendo sempre più aziende a società di capitali piuttosto che quelle di persone.

 

Nel primo semestre 2024 a Belluno si è registrato un aumento di società di capitali (del + 2% del totale e del 4% nelle aziende artigiane), rispetto alle società di persone che invece sono in diminuzione del 3,8% (del 3,2% nelle ditte artigiane).

 

“La questione della carenza di manodopera va affrontata con urgenza – conclude il Presidente Zatta. Le aziende oggi investono molto sul personale con incentivi e formazione, ma dobbiamo fare di più. Dobbiamo trovare nuove formule che attirino i giovani, ci sono esempi a livello nazionale che si potrebbero replicare, anche per creare nuove specializzazioni nell’edilizia complementare”.

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