Possibili anomalie nelle dichiarazioni IVA 2020. È questo l’oggetto di numerose lettere di compliance che l’Agenzia delle Entrate sta inviando a imprese e contribuenti.
Oggetto di controllo è la corrispondenza di quanto riportato nella dichiarazione 2020, periodo d’imposta 2019, e le risultanze delle fatture elettroniche in transito dal Sistema di interscambio, SdI.
A ogni modo, le lettere di compliance, al contrario di quanto previsto per gli avvisi bonari, non escludono il ravvedimento operoso, ex art. 13 del D. Lgs. n. 472/1997.
Infatti, chi ha ricevuto la comunicazione dell’Agenzia potrà regolarizzare l’errore o l’omissione attraverso il ravvedimento operoso, cioè:
- presentando una dichiarazione integrativa,
- versando le maggiori imposte segnalate, gli interessi e le sanzioni ridotte.
In questo modo si eviterà la notifica di un avviso di accertamento. Al contrario, se il contribuente ritiene corretti i dati indicati nella sua dichiarazione, basterà inviare una comunicazione all’Agenzia, corredata da ulteriori documenti e informazioni.
Per la presentazione della dichiarazione integrativa occorre utilizzare il modello approvato per il periodo d’imposta cui la ripresa a tassazione fa riferimento (per esempio, per il periodo d’imposta 2019 va utilizzato il modello IVA 2020).
Nel cassetto fiscale, i destinatari delle suddette comunicazioni potranno reperire i prospetti informativi di dettaglio utili a chiarire le anomalie riscontrate. Nel caso in cui si ritenga che i dati originariamente riportati nella dichiarazione dei redditi siano corretti, l’ufficio competente fornirà le opportune informazioni per eliminare l’incongruenza segnalata nella comunicazione.
La documentazione a supporto delle proprie ragioni potrà essere anche inviata tramite il canale di assistenza telematica CIVIS.