In particolare, si è richiesto di rafforzare alcune misure con l’obiettivo di sostenere la ripresa delle micro e piccole imprese; tra queste:- la riduzione della pressione fiscale, in special modo dell’Irpef per tutte le forme di reddito in cui è essenziale la componente lavoro, l’introduzione dell’Iri, il superamento dell’Irap attraverso una sovraimposta all’Ires, l’eliminazione della Plastic Tax;
– la proroga al 2023 del Superbonus anche per gli interventi sugli immobili unifamiliari e per i lavori eseguiti dai condòmini nelle singole unità immobiliari, chiedendo in ogni caso sia garantita la detrazione al 110% per gli interventi terminati entro il 31 dicembre 2022, purché al 30 giugno 2022 sia realizzato almeno il 30% dei lavori previsti. Altri interventi di proroga vengono sollecitati per il bonus facciate e il bonus mobili. Inoltre Confartigianato ritiene necessario superare il blocco imposto dal Decreto controlli su sconto in fattura e cessione del credito, introducendo un limite di spesa per interventi al di sotto dei quali non siano obbligatori visto di conformità e asseverazione della congruità della spesa;
– il rafforzamento del fondo per l’internazionalizzazione, il mantenimento delle attuali agevolazioni per gli investimenti in beni strumentali ‘Transizione 4.0’, la valorizzazione dei Consorzi fidi nel Fondo di garanzia Pmi per soddisfare le esigenze creditizie degli imprenditori;
– il potenziamento di risorse per sostenere l’apprendistato formativo e l’apprendistato professionalizzante e per rifinanziare il Fondo nuove competenze, favorendone l’accesso alle PMI;
– l’estensione dell’esonero contributivo previsto dalla manovra anche all’ipotesi di costituzione di imprese artigiane a seguito di un’operazione di workers buyout;
– la previsione di misure di sostegno per il ruolo attivo svolto dai Patronati, l’applicazione dell’Ape sociale anche al lavoro autonomo e il superamento delle disparità di trattamento tra lavoratrici dipendenti e autonome;
– lo stanziamento di maggiori risorse dedicate agli artigiani e ai piccoli imprenditori per le misure della manovra riguardanti il contrasto al caro-energia, il Fondo per la strategia di mobilità sostenibile, la valorizzazione dei piccoli borghi, il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane.
A proposito dell’ultimo punto dell’elenco su richiamato, si specifica di ritenere positiva la misura contenuta nell’art. 116 della legge, disposta a favore di micro e piccole imprese che operano stabilmente nei Comuni con popolazione inferiore ai 500 abitanti delle aree interne, al fine di sostenere le attività commerciali al dettaglio e quelle degli artigiani, per favorirne la capacità attrattiva e per il contrasto alla desertificazione commerciale e all’abbandono di quei territori. In particolare, il co. 1 prevede per queste attività la possibilità di beneficiare, per gli anni 2022 e 2023, dell’esenzione dalle imposte proprie per gli immobili siti nei predetti Comuni.
A tal proposito, tuttavia, si rileva che la soglia individuata per definire il perimetro territoriale applicativo appare eccessivamente ristretta in considerazione della scarsa densità abitativa caratteristica dei piccoli Comuni, che vede nella maggior parte dei casi la presenza di un territorio organizzato in più frazioni isolate, che rende auspicabile l’innalzamento della soglia ad almeno 1000 abitanti.
Con riferimento, invece, alla misura di cui all’art. 180, si valuta positivamente l’istituzione del “Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane”, sottolineando però che l’artigianato, al pari delle attività agro-silvo-pastorali, costituisce l’ossatura dell’economia della montagna e non può, pertanto, rimanere escluso dai destinatari degli interventi finanziabili ivi previsti.