Con la Legge di Bilancio per il 2022, il Governo ha stabilito nuove disposizioni per l’uscita dal mondo del lavoro.
La novità principale riguarda l’addio alla così detta quota 100. I requisiti per lasciare il lavoro salgono infatti a quota 102, 64 anni di età anagrafica e 38 di anzianità contributiva per i soggetti che li maturano nell’anno 2022.
Viene poi confermata l’Opzione donna, senza variazioni quanto ai requisiti d’accesso alla misura attualmente prevista, che consente alle donne di accedere a pensione con almeno 35 anni di contributi (al netto di disoccupazione e malattia) e 58 anni di età se lavoratrici dipendenti o 59 anni di età se lavoratrici autonome, purché abbiano maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2021.
È, inoltre, disposto l’allargamento della platea di beneficiari che può avere accesso all’Ape Sociale, prorogata per il 2022, che viene estesa tra gli altri anche a operai edili, ceramisti, estetisti e magazzinieri (da valutare con il codice ISTAT assegnato al lavoratore). Per quanto riguarda gli operai edili, come indicati nel contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle imprese edili ed affini, i ceramisti e i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta, in materia di Ape Sociale il requisito dell’anzianità contributiva è di almeno 32 anni.
Viene, infine, istituito un Fondo per l’uscita anticipata dei lavoratori delle imprese in crisi, da disciplinarsi con apposito decreto, destinato a favorire l’uscita anticipata dal lavoro, su base convenzionale, dei lavoratori dipendenti di piccole e medie imprese in crisi, che abbiano raggiunto un’età anagrafica di almeno 62 anni.
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