Dopo una trattativa durata alcuni mesi, è stato rinnovato presso la sede di Confartigianato Imprese Veneto il CCRL per i dipendenti di aziende del settore alimentare artigiano, per quelle del settore non artigiano fino a 15 dipendenti e della panificazione. Il contratto, nelle modalità previste dal CCNL, recepisce l’allargamento del campo di applicazione anche alle aziende che operano nel settore della somministrazione.
Cristiano Gaggion, Presidente regionale della Federazione alimentazione, commenta così questo importante risultato: “voglio sottolineare alcuni aspetti innovativi del lavoro che abbiamo svolto: il rafforzamento della funzione dell’osservatorio ai fini dell’individuazione dei parametri di produttività, per permettere alle aziende di convenire sul salario variabile sulla base delle previsioni dell’accordo sulla Buona Occupazione; le modifiche agli istituti dell’accantonamento orario, che ora può essere concordato anche per far fronte a periodi di sospensione dell’attività, come rafforzativo dell’ammortizzatore sociale FSBA; etc.”.
Il rinnovo per la parte economica, a regime dal 01 luglio 2022, prevede un aumento mensile di 5,28 € sul 5° livello alimentare e di 1,24 su A3 panificatori, livelli di riferimento delle due categorie.
“Contestualmente all’accordo – ricorda il Presidente – è stata siglata anche una nota a verbale in cui le parti sociali richiedono l’applicazione di una fiscalità di vantaggio sul salario di secondo livello, affinché siano liberate maggiori risorse per i lavoratori a fronte di uguali o minori costi per le imprese. Nella stessa nota le parti sociali richiedono una equiparazione del trattamento fiscale riservato al welfare bilaterale, rispetto al welfare aziendale”.
Il contratto contiene significative novità in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, sulla scorta di quanto previsto dall’accordo Buona Occupazione in materia di formazione; inoltre, è stata rafforzata la funzione della commissione bilaterale di categoria.
Sono stati introdotti incentivi alle aziende e ai lavoratori per l’adesione alla previdenza integrativa. Ad invarianza di costo, in caso di adesione del lavoratore con il TFR, il contributo aziendale è assorbito dalla quota contrattuale già prevista dai precedenti CCRL: questo meccanismo dovrebbe facilitare l’adesione alla previdenza integrativa senza comportare ulteriori costi alle aziende.
Sempre per incentivare l’adesione con TFR alla previdenza integrativa è previsto un contributo per aziende e lavoratori a carico EBAV, in caso di adesione piena del lavoratore ad un fondo di previdenza integrativa. Il contributo è differenziato nel valore a seconda che i lavoratori che aderiscono con TFR (forma piena) abbiano superato o meno i 35 anni.
Nel primo caso il contributo per le aziende sarà di 200,00 € per le aziende e di 300 per i lavoratori, nel secondo caso sarà di 300,00 € per le aziende e di 400,00 € per i lavoratori.
Per qualsiasi informazione è possibile contattare l’Ufficio Sindacale nella persona di Stefano Bellumat (sindacale@confartigianatobelluno.eu; 0437/933242).