Comunicato stampa n. 10/2023 del 16 marzo
Inviata una lettera al Prefetto per fare opera di moral suasion
Superbonus e incentivi edilizi continuano a preoccupare le imprese. Il decreto del 16 febbraio scorso ha modificato ulteriormente il meccanismo di cessione dei crediti, mettendo in difficoltà le imprese che stanno lavorando su interventi già avviati o programmati. Per sollevare ancora una volta l’attenzione sul problema, il Sistema Confartigianato Veneto si è mobilitato e, di concerto con Confartigianato nazionale e ANAEPA, ha inviato oggi una lettera al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, mentre l’associazione territoriale ha fatto recapitare lo stesso messaggio alla Prefettura di Belluno e al presidente della Provincia.
«Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 febbraio sulla cessione dei crediti – si legge nella missiva – ha interrotto inaspettatamente la cessione dei crediti e lo sconto in fattura, ma non ha risolto il problema dei crediti incagliati legati ai bonus edilizi. Secondo le stime del Governo, si tratta di 19 miliardi di euro, già maturati, che, se non pagati, mettono a rischio migliaia di cantieri di ristrutturazione delle case delle famiglie in corso».
«La sottovalutazione di questo problema rischia di condannare il nostro Paese a una brusca frenata e a un pericoloso crollo di fiducia. Una vera e propria bomba ad orologeria che rischia di creare danni enormi per lavoratori, famiglie e imprese. Il blocco del mercato della cessione dei crediti fiscali sta infatti creando una vera e propria crisi sistemica nell’economia italiana: l’impossibilità di cedere sul mercato i bonus determina una carenza di liquidità nelle imprese di tutta la filiera delle costruzioni che le porterà, a brevissimo, al fallimento. I posti di lavoro a rischio sono decine di migliaia» continua la lettera. «Gli effetti si estenderanno a tutti i settori collegati, ma colpiranno anche le famiglie beneficiarie degli interventi, con il rischio di decine di migliaia di contenziosi con i soggetti realizzatori e con le Autorità preposte ai controlli».
La lettera inviata alla Prefettura e alla Provincia si propone come obiettivo un’opera di moral suasion. E avanza diverse richieste, secondo una scala di priorità.
«La prima emergenza è certamente lo sblocco dei crediti pregressi, una misura resa ora possibile anche dal recente Manuale Eurostat del 1° febbraio 2023, che ha fatto definitivamente cadere l’alibi dell’impatto sui conti dello Stato. Secondo Eurostat, infatti, il pregresso è già interamente conteggiato nel deficit italiano. Per sbloccare i crediti pregressi, bisognerebbe almeno prevedere un intervento di acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza anche coinvolgendo le grandi imprese partecipate, invitare gli istituti di credito che ancora avessero capienza per farlo ad acquistare i crediti nei cassetti delle aziende ma soprattutto consentire immediatamente agli Istituti di credito di utilizzare gli F24 a compensazione dei crediti maturati dalle imprese di tutte le dimensioni, dai professionisti e dalle famiglie. Misure che però risultano assenti dal decreto-legge approvato dal Governo. Ci aspettiamo che il Governo confermi urgentemente queste misure» scrive Confartigianato Belluno.
«Qualsiasi altra soluzione parziale, come l’intervento sulla responsabilità solidale contenuto nel DL, non risolve la questione in quanto non interviene sul problema principale, quello di individuare i soggetti che possono monetizzare crediti pregressi. Il decreto approvato interviene anche sul blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura per tutti i cantieri di ristrutturazione ancora non avviati alla data del 17 febbraio. Sul futuro della politica di riqualificazione degli edifici, dopo la risoluzione del blocco dei crediti pregressi, è necessario aprire al più presto un confronto per definire gli strumenti fiscali e finanziari idonei a raggiungere gli obiettivi».
La lettera propone al prefetto di Belluno e al presidente della Provincia un incontro, «per una valutazione congiunta degli effetti che il Decreto Legge 11/2023, nella sua attuale articolazione, potrebbe avere sul nostro territorio qualora non venissero tempestivamente prese dal Governo le necessarie misure di sblocco dei crediti incagliati e di programmazione del sostegno alla riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare italiano per i prossimi anni».
«Il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi internazionali ed europei sull’efficientamento energetico e sulla sostenibilità ambientale impone stabili strumenti di sostegno pubblico di medio e lungo termine per intervenire sul nostro patrimonio edilizio, tra i più vetusti ed energivori del continente, esposto a elevatissimi rischi sismici e idrogeologici» sottolinea Fabio Zatta, presidente degli edili di Confartigianato Belluno. «E per gli immobili energivori di famiglie a basso reddito risulteranno indispensabili strumenti quali la cessione del credito e lo sconto in fattura».