Comunicato stampa del 12 novembre 2022
Fabio Zatta: «Superare il problema dei crediti bloccati. Lo strumento è fondamentale anche per il risparmio energetico»
Il Superbonus è destinato a cambiare. Il Consiglio dei Ministri sembra indirizzato verso il passaggio – dal 1° gennaio 2023 – dal 110% al 90% per i condomini. Mentre per chi avrà presentato la Cila entro il 25 novembre, si rimane in regime di 110%. Nel frattempo, sale la preoccupazione delle imprese, per l’annuncio di Poste Italiane e Banca Intesa di congelamento delle acquisizioni delle cessioni del credito.
«Lo strumento del Superbonus è stato fondamentale nel rilancio dell’edilizia e quindi dell’economia. E in quanto tale, va preservato il meccanismo» commenta Fabio Zatta, presidente degli edili di Confartigianato Belluno. «È positivo che il Consiglio dei Ministri, nel Decreto Aiuti quater, abbia fatto velocemente delle proposte di evoluzione del Superbonus che sono in linea con quanto abbiamo chiesto qualche giorno fa nel corso del convegno di Anaepa-Confartigianato tenuto a Padova alla presenza del Ministro Adolfo Urso. Ora però bisogna tener conto di quanto gli incentivi fiscali a sostegno degli interventi sulle abitazioni siano essenziali per ridurre il consumo di energia».
I dati emersi dal convegno Anaepa di Padova del 5 novembre scorso mostrano come il Superbonus abbia trainato l’economia italiana nel post-Covid. Al 30 settembre 2022 gli interventi finanziati con il 110 cumulano investimenti ammessi a detrazione per 51,2 miliardi di euro, di cui 5 miliardi solo in Veneto.
In particolare, 35,3 miliardi di euro sono gli investimenti ammessi a detrazione per lavori conclusi (di cui 3,7 miliardi in Veneto), con una attivazione rilevante sulla crescita del settore in quanto pesano per il 56,3% del valore aggiunto regionale delle costruzioni, quasi tre punti superiore alla media nazionale del 53,4%.
«Dalle prime indicazioni che arrivano da Roma, pare che sia prevista per il 2023 una rimodulazione al ribasso del 110» spiega il direttore di Confartigianato Belluno, Michele Basso. «Pare che l’incentivo possa essere reso fruibile solo da Isee inferiori ai 15mila euro, vale a dire persone con una capienza Irpef limitata. Bisogna semplificare il meccanismo di cessione del credito, altrimenti l’effetto positivo creato dal 110 rischia di svanire. Effetto che contribuisce sia alle politiche green, in quanto riqualifica il patrimonio edilizio esistente, sia al risparmio energetico. Ricordiamoci che per effetto dei rincari di luce e gas, le famiglie venete spenderanno circa 2.000 euro in più quest’anno in bolletta, proiezione dell’Ufficio Studi Confartigianato Veneto su dati Arera, Istat, Ispra, Banca d’Italia, Iea. E che in montagna i costi sono ancora superiori, perché il riscaldamento si accende prima e si spegne dopo. Poter ragionare in prospettiva di risparmi, oltre che di minori emissioni, non è certo un fatto trascurabile, anche in relazione allo spopolamento delle terre alte».